Turismo Valleandona

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Oltre all’importante patrimonio paleontologico, l’area protetta di Valleandona, Valle Botto e Val Grande offre lo spunto per interessanti osservazioni naturalistiche. L’originale copertura boschiva dell’area (querceto-carpineto) è stata profondamente alterata dall’uomo con l’introduzione di nuove specie, come il castagno e la robinia, oltre che con il cambiamento di destinazione d’uso di vaste superfici oggi coltivate a vigneto. Ora i boschi della zona sono caratterizzati dalla presenza di robinia, farnia, carpino, tiglio e acero. Pochi, ma preziosi, i pini silvestri, unici testimoni rimasti di epoche geologiche più fredde.


Nel sottobosco la vitalba, rampicante molto robusto, forma cascate di liane che si alternano a caprifoglio, fusaggine, sanguinello, nocciolo. Macchie fiorite colorano i boschi dalla primavera all’autunno grazie a pulmonarie, primule, anemoni, gerani selvatici, denti di cane, salvie. Non mancano le farfalle, la cui bellezza si riassume nella presenza di esemplari come il podalirio, il macaone e varie ninfalidi. Con un po’ d’attenzione si possono riconoscere coleotteri (cervo volante) e uccelli (gruccione, gheppio, upupa, ghiandaia, picchi verdi e picchi rossi minori). Gli scoiattoli sono di casa, così come volpi, tassi, donnole, faine, ramarri, serpenti non velenosi (come il saettone).
Nelle pozze d’acqua formate dalle piogge primaverili è possibile avvistare raganelle, rospi comuni, rane agili e rane verdi, tritoni.

L’accesso al percorso paleontologico in Valle Botto dove sono presenti affioramenti fossiliferi appositamente attrezzati per le visite è consentito solamente su prenotazione e con visita guidata. L’Ente Parchi Astigiani organizza escursioni guidate gratuite nell’ambito del programma annuale di Europarc. L’ingresso nell’area di Valleandona, in cui prevale l’aspetto naturalistico ambientale, è invece libero: a disposizione dei visitatori vi sono sentieri segnalati, percorsi per mountain bike e cavalli, aree pic-nic.